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ZETETES; ma che vuol dire?

Ringraziamo Luca Maggitti (ROSETO.COM) per la foto: fichissima!!!
Tutta la nostra vita si può sintetizzare così:
è più forte la nostalgia per quello che si perde
o più forte la curiosità per quello che si va a conoscere?

Zetetes, in greco, vuol dire cercatore.
Ma che gusto c’è nel cercare sempre e non trovare mai”? obiettano i seguaci fondamentalisti del pragmatismo, convinti di tutt’altro tipo di vita. E se tutto nascesse col pensiero e si trasformasse in azione, quanto sarebbe utile ricercare la massima qualità di quel pensiero (Contro-obietto io)
?

La gioia non sta sulla vetta ma nella salita”, sosteneva Brisone.
E quali erano i suoi insegnamenti e a quali noi continuiamo ad ispirarci?
1)
epochè sospensione del giudizio fino a quando non si è trovata la risposta;
2)
afasiaastensione dal parlare senza avere un’idea precisa sul cosa dire e sul come dirla;
3)
atarassiaassenza dell’angoscia per via della comprensione che si ha di se stessi e della situazione.

Non puoi controllare quello che succede intorno a te, ma puoi sempre essere in controllo di ciò che succede dentro di te(Wayne Dyer)
Puoi sempre diventare, insomma, il più grande esperto mondiale di… te stesso.
Non ci avevi mai pensato, è vero?

Mi chiedo spesso se sia meglio mirare al massimo della felicità interiore (alla trasformazione, alla metamorfosi) o accontentarsi del minimo della sofferenza
(all’abitudine, all’adeguamento).
Io la risposta l’ho trovata, e tu?
Per concludere:

il vero fallimento è rinunciare(Zig Ziglar)

Ognuno come può
Abbi gioia
Giannicola

Giannicola De Antoniis:

Visualizza commenti (2)

  • Prendo spunto da questa frase: "Ma che gusto c’è nel cercare sempre e non trovare mai”?
    Penso che sia importante andare sempre alla ricerca e costruttivo porsi delle sempre delle domande e cercare le risposte. Penso che sia importante andare sempre alla ricerca di nuove esperienze che ci facciano crescere, ma è importante anche rivivere certe esperienze, rileggere certi libri, rivedere certi film...forse vi sto confondendo, provo a spiegarmi meglio: nella vita si vivono varie fasi a seconda delle diverse età, esempio se leggo un libro a 18 anni ne riceverò un messaggio, ma se lo rileggo a 35 il messaggio è diverso e se lo rileggerò a 60 ancora diverso.
    Perciò il bello della ns vita è proprio essere alla ricerca, e questa ricerca ci rende vivi...
    è cosi anche per voi?
    ciao dante

  • Grazie Dante per la tua riflessione.
    Anche a me capita di rileggere spesso dei libri che mi hanno insegnato molto su come migliorare alcuni aspetti di me nella vita quotidiana e mi accorgo che lo stesso racconto assume forme e significati differenti ogni volta; e la cosa bella è che si tratta sempre della "stessa" storia.
    Ora: 1) semplicemente cambiamo noi; 2) cambiando saliamo di livello cognitivo e attribuiamo un'intenzione diversa alle nostre idee e azioni quotidiane; 3) la vera domanda è: verso che tipo di persona diversa ci porta ad essere il cambiamento che ci riguarda? E poi: siamo noi i protagonisti di quel cambiamento?
    Torno al post del 18 luglio e riscrivo le parole di Mandela: "Niente come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati".
    Si scrive "luogo", si legge... "libro"!
    Ognuno come può.
    Abbi gioia
    Giannicola

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