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TERRA… O VILLAGGIO PROMESSO?

Se voi uomini bianchi non foste mai arrivati, questo paese sarebbe ancora com’era un tempo. Tutto avrebbe conservato la purezza originaria. Voi l’avete definito ‘selvaggio’, ma in realtà non lo era. Era libero. Gli animali non sono selvaggi; sono solamente liberi. Anche noi lo eravamo prima del vostro arrivo. Voi ci avete trattati come selvaggi, ci avete chiamati barbari, incivili. Ma noi, eravamo solo liberi“!
Capo Leon Shenandoah, Onondaga

Usando le parole datate ma ancora attualissime del capo indiano (d’America) Leon Shenandoah, e aiutandomi con l’immagine metaforica del Borsacchio che chiede una mano…, mi permetto di considerare che lo scopo di una cosciente, partecipata e responsabile cultura dell’ambiente (benché non possiamo non ritenerci tutti “bianchi”…) è una visione da cui non si può prescindere per mantenere elevato il livello della qualità della vita storica e naturalistica di un territorio. Veramente a Roseto (ma potrebbe essere allargato a qualsiasi altra comunità) tutta questa qualità non pare così garantita (almeno fino ad oggi) e mi riferisco alla questione Borsacchio. Ma sono fiducioso per il futuro della riserva sentite le parole d’impegno (sul non volere personalmente la riserva) che ieri pomeriggio, in consiglio provinciale, hanno pronunciato i cittadini di Roseto Frattari e Di Girolamo. Sono stati chiari!

Dati, numeri, raffronti, scenari, promesse e impegni sono i punti di forza (ci si augura per la riserva) e di informazione (ci si augura per la collettività) da cui muovere per conservare quello che si ha e non per scommettere su altro (di nuovo) che sarà (spero mai).
Quello che ho imparato personalmente nel corso degli anni nel mio campo professionale è che per ottenere buoni risultati si ha l’obbligo di sfruttare al meglio il potenziale di cui già si dispone e non riniziare sempre da capo, spendendo cifre spropositate, nella speranza (o nel dare speranze) di ottenere qualcosa di meglio (che è poi tutto da verificare). Dare sicurezza e serenità alla popolazione – facendo conoscere alcuni fra i più significativi indicatori sui principali aspetti ambientali e richiamando l’attenzione sui comportamenti da tenere in caso di diversa sorte rispetto agli impegni presi (mi riferisco ai cittadini di Roseto Frattari e Di Girolamo) – costituisce il filo conduttore delle pagine che seguiranno e che saranno supportate da considerazioni importanti di amici (tecnici e associazioni) del Borsacchio.

Abbiate gioia

Giannicola
Giannicola De Antoniis:
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