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PERSISTERò FINO AL SUCCESSO

Articolo già inviato alla newsletter di zetetesformazione il 30ott06. I molti nuovi, e da poco inseriti nell’elenco, ci hanno richiesto di leggere anche gli articoli passati ed abbiamo così pensato di renderli visibili a tutti. Grazie per l’interesse.

PERSISTERò FINO AL SUCCESSO

“Ecco come si valuta, in oriente, la capacità dei giovani tori a combattere nell’arena. Si conduce il torello nell’arena e lo si incita a caricare il picador, che lo pungola con una lancia. Il coraggio del giovane animale viene valutato con cura in base alla sua maggiore o minore disponibilità ad attaccare sfidando le punture della lama. D’ora innanzi riconoscerò che anch’io ogni giorno vengo messo alla prova dalla vita in questo modo. Se persisto, se continuo a provare, se continuo ad attaccare avrò successo.
Persisterò fino al successo.
Io non sono nato per la sconfitta, né il fallimento scorre nelle mie vene. Non sono una pecora che aspetta di essere pungolata dal pastore. Io sono un leone, e mi rifiuto di parlare, camminare, dormire con le pecore. Non starò ad aspettare quelli che piangono e si compiangono, poiché la loro è una malattia contagiosa. Lasciamoli insieme alle pecore. Il mattatoio dell’insuccesso non è il mio destino.
Persisterò fino al successo.
I premi della vita si trovano al termine di ogni viaggio, non agli inizi, e non mi è dato sapere quanti passi sono necessari per raggiungere la meta. Potrò ancora incontrare il fallimento al millesimo passo, tuttavia il successo può nascondersi dietro la prossima curva della strada. Non potrò mai sapere quanto è vicino se non avrò svoltato l’angolo.
Sempre avanzerò di un passo. E se questo non recherà vantaggio, ne farò un altro, e un altro ancora. In verità un passo alla volta non è difficile.
Persisterò fino al successo.
D’ora innanzi considererò lo sforzo di ogni giorno come il colpo della mia lama contro una quercia possente. Il primo colpo non può causare neppure un tremito al legno, e così il secondo e il terzo. Ogni colpo di per se stesso può essere insignificante e privo di conseguenze. Ma anche sotto una serie di fendenti infantili, la quercia alla fine crollerà. Così deve accadere grazie ai miei sforzi di oggi.
Sarò simile alla goccia di pioggia che spazza via la montagna; alla formica che divora una tigre; alla stella che illumina la terra; allo schiavo che erige una piramide. Costruirò il mio castello mattone dopo mattone, poiché so che con piccoli sforzi ripetuti si porta a compimento qualsiasi impresa.
Persisterò fino al successo.
Non prenderò mai in considerazione la sconfitta e abolirò dal mio vocabolario parole e frasi come abbandonare, non posso, incapace, impossibile, fuori discussione, ineseguibile, improbabile, senza speranza, insuccesso, ritirata, perché queste sono le parole degli sciocchi. Eviterò la disperazione, ma se questa malattia della mente mi dovesse infettare, continuerò a lavorare nonostante la disperazione. Lavorerò sodo e sopporterò. Ignorerò gli ostacoli ai miei piedi e terrò gli occhi fissi alla meta sul mio capo, poiché so che dove finisce l’arido deserto cresce l’erba verde.
Persisterò fino al successo.
Ricorderò le antiche leggi della statistica e le piegherò a mio vantaggio. Insisterò ben sapendo che ogni fallimento aumenterà le mie possibilità di successo al prossimo tentativo. Ogni no che sento mi porterà più vicino al suono del si. Ogni cipiglio che incontro mi prepara al sorriso venturo. Ogni sfortuna di oggi reca in se il seme della buona sorte di domani. Devo avere la notte per apprezzare il giorno. Devo fallire spesso per aver successo una volta soltanto.
Persisterò fino al successo.
Proverò, proverò e riproverò ancora. Considererò ogni ostacolo come una semplice deviazione dalla meta e come una sfida alle mie capacità. Persisterò e svilupperò le mie capacità come i marinai sviluppano la propria, imparando ad uscire illesi dalla furia di ogni uragano.
Persisterò fino al successo.
D’ora innanzi imparerò ad applicare proprio un altro segreto di coloro che eccellono nel mio genere di lavoro. Al termine di ogni giorno, senza stare a considerare se è stato un successo o un fallimento, mi sforzerò di realizzare ancora una vendita. Quando i miei pensieri attireranno il mio corpo stanco verso casa, resisterò alla tentazione di farvi ritorno. Proverò di nuovo. Farò un ulteriore tentativo di chiudere con una vittoria, e se questo fallisce ne farò un altro. Non permetterò mai che una giornata finisca con un insuccesso. Così pianterò il seme del successo di domani e otterrò un insormontabile vantaggio su coloro che terminano il lavoro ad un’ora stabilita. Quando gli altri si ritirano dalla lotta, allora comincerò la mia e il mio raccolto sarà grande.
Persisterò fino al successo.
Non permetterò che il successo di ieri mi culli nel compiacimento di oggi, poiché proprio questo è alla base del fallimento. Dimenticherò gli eventi del giorno passato, buoni o cattivi che fossero, e saluterò il nuovo giorno con la certezza che questo sarà il giorno più bello della mia vita.
Sino a che avrò respiro persisterò. Poiché ora io conosco uno dei più grandi principi del successo: se persisterò abbastanza a lungo vincerò. Persisterò. Vincerò”.
Tratto da “Il più grande venditore del mondo” di Og Mandino.
(www.ogmandino.com)
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Vale: “I supereroi non esistono”
Avessi vinto oggi mi sarei sentito come un fumetto, ma la realtà è diversa.
Ci hanno fatto morire grassi come il maiale.
Peccato, perdere è una sensazione nuova, non ci sono abituato

articolo tratto dalla gazzetta dello sport
VALENCIA (Spagna), 28 ottobre 2006
La festa era nell’aria, forse troppo. Ma l’acquolina in bocca è rimasta tale. Anche nella metafora utilizzata da Valentino Rossi per cristallizzare in una battuta tutta la sua grande delusione. “Ci hanno fatti morire grassi come il maiale…“. Ovvero gli hanno consentito di rimontare e poi fatto perdere tutto sul più bello. “Si dice così dalle mie parti – ha spiegato – e devo dire che provo tanta amarezza per l’esito del mondiale“. “Sono un po’ triste – ha ammesso – . Perdere è una sensazione nuova per me e non ci sono abituato. Anche se in quest’ultima gara sono stato un po’ sfigato“. Perché abbiamo sbagliato ancora una volta la scelta della gomma posteriore. Oggi non andava, come era successo all’Estoril“. Ma è scattato malissimo dalla pole. “Il semaforo è rimasto acceso più a lungo del solito – ha spiegato il suo avvio incerto Valentino – e quando ho mollato la frizione la moto mi s’è impennata, così ho perso tante posizioni“. Poi è arrivata la ciliegina nera sulla torta della disfatta. “Ho sbagliato, certo, scivolando. Però – s’è giustificato il pesarese – durante le prove ho forzato in tutti i modi in quella curva per vedere, e l’ho fatto almeno cinquecento volte, se la gomma anteriore teneva. Ha sempre tenuto bene, oggi no“. Nella scivolata la moto s’è danneggiata parzialmente. “S’è storto il manubrio dal lato sinistro, nelle frenate più brusche non riuscivo a tenerla bene e mi fa male la spalla. Poi s’è piegata anche la leva della frizione e rotta un po’ la pedana“. Ma non ha mollato. “Hayden non ha vinto perché oggi le Ducati andavano molto forte, ma ha vinto il mondiale lo stesso“. Roba da piangere. “Non ho pianto ma sono molto dispiaciuto“. Dopo il traguardo ha stretto la mano del rivale americano. “Faccio i miei complimenti a Nicky. Anzi dico che se proprio il titolo doveva vincerlo un altro Hayden era in cima alla lista di quelli che avrei voluto che vincessero al posto mio. Perché è un bravo pilota ma anche un bravo ragazzo; quando lo incontro nel paddock ci sorridiamo sempre. Dopo la gara avrei voluto abbracciarlo, ma lui in quel momento non ci capiva più un cacchio“. “Mi metto in ginocchio e tanto di cappello alla mia squadra, a tutti i ragazzi del team che hanno lavorato bene. Sono triste però non ho mollato. Anzi, siamo riusciti a rimontare da meno 51 punti e siamo arrivati a giocarci il titolo all’ultima gara. Non mollare mai è stato il nostro punto di forza“. Però ci sono stati errori: più che altro imputabili alla Yamaha e alla Michelin. “Vuol dire che oggi – ha sorriso Valentino – mi sentivo a disagio e ho voluto sbagliare anch’io“. C’è una morale in questa sconfitta? “Sì. I supereroi imbattibili esistono solo nei fumetti e nei film. Non sono reali. Se avessi vinto oggi mi sarei sentito un supereroe, quello che ha sempre vinto nell’epoca della MotoGp 1000. Invece…“.
Ora torniamo a Og Mandino e rileggiamo le ultime righe del suo “persisterò fino al successo” augurando il meglio a Valentino Rossi che è uno che non molla mai…
Dimenticherò gli eventi del giorno passato, buoni o cattivi che fossero, e saluterò il nuovo giorno con la certezza che questo sarà il giorno più bello della mia vita.
Sino a che avrò respiro persisterò. Poiché ora io conosco uno dei più grandi principi del successo: se persisterò abbastanza a lungo vincerò.
Persisterò. Vincerò
“.
Grazie Og per la tua lezione, Valentino sarebbe stato un tuo buon allievo…!!!

Abbi gioia

Giannicola De Antoniis
Giannicola De Antoniis:
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