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L’URGENZA DEL CAMBIAMENTO!

Siccome ho tanta fretta, vado molto piano” (Napoleone Bonaparte)
IL PUNTO DI PARTENZA
Proprio così, si ha Urgenza del Cambiamento!
Calma, calma… ma chi ha Urgenza del Cambiamento?
E a quale Cambiamento ci si riferisce?
Per quanto riguarda il mio campo – il Coaching, il Cambiamento che mi viene maggiormente richiesto è quello di diventare Persone StraordinarieDei Leaders! Degli Innovatori! Ecc… 

UN PASSO INDIETRO
Come dicevo nel post della settimana scorsa – SICURI CHE SI PARLI DI URGENZA? si diventa Veloci lentamente!
Sempre per parlar chiaro, per diventare Veloci non bisogna aver fretta e ci vogliono anni; e ci vuole Impegno.
Gli studi psicosociali sull’influenzamento interpersonale (Robert Cialdini, 1989) dimostrano chiaramente che una serie di accordi minimali in sequenza conducono ad un grande accordo finale: si tratta di “mettere un piede sulla porta per poi farsi spazio con tutto il corpo“.

UN MAESTRO
Ogni cosa conduce ad un’altra cosa, che conduce ad un’altra cosa… se ti concentri sul fare la più piccola, poi la successiva, e così via… ti troverai a giungere a fare le grandi cose, avendo fatto solo le piccole…
Con queste parole John Weakland, uno dei Grandi Maestri della terapia breve strategica, guidava i suoi allievi a concentrare i loro sforzi (durante le terapie) sui piccoli Cambiamenti piuttosto che su quelli grandi, per poi, attraverso una catena progressiva di passi piccoli ma inesorabili, giungere rapidamente all’Obiettivo del grande Cambiamento.

FARE LA DIFFERENZA
Questo è quello che ho capito fin qui per la mia vita ed è quello che mi impegno a fare con le persone a cui mi rivolgo professionalmente: Fare Cose Semplici e Chiare con Somma Disciplina
Mi aiuto, per chiudere il post, con le parole di Hidesaburo Kagiyama: “ci sono persone convinte che, per diventare personaggi straordinari, bisogna compiere imprese speciali. In questo mondo non c’è nulla di speciale. Tutto si basa sulla ripetizione e sull’accumulo di cose semplici“.

Ognuno come può…
Abbi Gioia!
Giannicola

Giannicola De Antoniis:
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