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“Leggi fondamentali della stupidità umana” – 1988 (10 di 10) Carlo Maria Cipolla

Macroanalisi e la Quinta Legge Fondamentale
Le considerazioni finali del capitolo precedente conducono ad un’analisi di tipo ..macro», nella quale, invece del benessere individuale, si considera il benessere della società, definito, in questo contesto, come la somma algebrica delle condizioni di benessere individuale. Una completa comprensione della Quinta Legge fondamentale è essenziale per questa analisi.
Bisogna, peraltro, aggiungere che delle 5 leggi fondamentali, la Quinta è certamente la più conosciuta ed il suo corollario è citato molto frequentemente.
Essa afferma che:
La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.
Il corollario della legge è che: lo stupido è più pericoloso del bandito.
La formulazione della legge e del suo corollario è ancora del tipo «micro». Come sopra indicato, tuttavia, la legge ed il suo corollario hanno profonde implicazioni di natura «macro». Il punto essenziale da tener presente è questo: il risultato dell’azione di un perfetto bandito (la persona che cade sulla linea OM della fig. 2) rappresenta puramente e semplicemente un trasferimento di ricchezza e/o di benessere. Dopo l’azione di un perfetto bandito, questi avrà un «più» sul suo conto, «più» che equivarrà esattamente al «meno» che egli ha causato ad un’altra persona. Per la società nel suo insieme la situazione non è migliorata né peggiorata. Se tutti i membri di una società fossero dei banditi perfetti, la società rimarrebbe in condizioni stagnanti, ma non ci sarebbero grandi disastri. Tutto si limiterebbe a massicci trasferimenti di ricchezza e benessere in favore di quelli che compiono l’azione. Se tutti i membri della società dovessero compiere l’azione a turni regolari, non solo l’intera società, ma anche i singoli individui, si troverebbero in uno stato di perfetta stabilità. Ma quando gli stupidi si mettono all’opera, la musica cambia completamente. Le persone stupide causano perdite ad altre persone senza realizzare dei vantaggi per se stessi. Ne consegue che la società intera si impoverisce. Il sistema di computo espresso nei grafici base mostra che, mentre tutte le azioni di individui che cadono alla destra della linea POM (vedi fig. 3) incrementano il benessere di una società, sia pure in gradi diversi, le azioni di tutte le persone che cadono alla sinistra della stessa linea POM impoveriscono la società. In altre parole, gli sprovveduti dotati di elementi di intelligenza più elevati rispetto alla media della loro categoria (area Hl), come pure i banditi con doti di intelligenza (area Bi) e soprattutto gli intelligenti (area I) contribuiscono tutti, anche se in misura diversa, ad accrescere il benessere della società. D’altro canto i banditi con doti di stupidità (area Bs) e gli sprovveduti con elementi di stupidità (area Hs) non fanno altro che aggiungere perdite a quelle già causate dalle persone stupide, aumentando così il nefasto potere distruttivo di quest’ultime.

fig.3

Tutto ciò suggerisce alcune riflessioni sulla performance delle società. Secondo la Seconda Legge Fondamentale, la frazione di gente stupida è una costante a, che non è influenzata da tempo, spazio, razza, classe o qualsiasi altra variabile storica o socio-culturale. Sarebbe un grave errore credere che il numero degli stupidi sia più elevato in una società in declino piuttosto che in una società in ascesa. Entrambe sono afflitte dalla stessa percentuale di stupidi. La differenza fra le due società consiste nel fatto che nella società in declino:
a) ai membri stupidi della società è concesso dagli altri membri di diventare più attivi;
b) c’è un cambiamento nella composizione della popolazione dei non stupidi, con un aumento relativo delle popolazioni delle aree Hs e Bs.
Questa ipotesi teorica è abbondantemente confermata da un’esauriente analisi di casi storici. In effetti l’analisi storica ci permette di riformulare le conclusioni teoriche in modo più concreto e con dettagli più realistici.
Che si consideri l’età classica, medievale, moderna o contemporanea, si rimane colpiti dal fatto che ogni paese in ascesa ha la sua inevitabile percentuale a di persone stupide. Tuttavia un paese in ascesa ha anche una percentuale insolitamente alta di individui intelligenti che cercano di tenere la frazione a sotto controllo, e che, nello stesso tempo, producono guadagni per se stessi e per gli altri membri della comunità sufficienti a rendere il progresso una certezza.
In un paese in declino, la percentuale di individui stupidi è sempre uguale a a; tuttavia, nella restante popolazione, si nota, specialmente tra gli individui al potere, un’allarmante proliferazione di banditi con un’alta percentuale di stupidità (sub-area Bs del quadrante B nella fig. 3) e, fra quelli non al potere, una ugualmente allarmante crescita del numero degli sprovveduti (area H nel grafico base, fig. 1). Tale cambiamento nella composizione della popolazione dei non stupidi, rafforza inevitabilmente il potere distruttivo della frazione a degli stupidi e porta il Paese alla rovina.
Carlo Maria Cipolla
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Giannicola De Antoniis:
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