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COLLOQUIO DI LAVORO

Sempre più persone, soprattutto neo laureati, sostengono colloqui di lavoro presso Organizzazioni che ancora lo offrono. Di posti ce ne sono sempre meno, si sa, e le Aziende pretendono sempre maggiore Competenza, Specializzazione, Responsabilità, Spirito d’Iniziativa, Creatività, Leadership, ecc… 

Certo, siamo abituati a leggere CV e dare pareri in base a quello: il voto di laurea, masters frequentati, aziende dove si è lavorato, ecc… ma c’è qualcosa in più (che fa la Differenza) ed è dato dal Valore che si può aggiungere.
Quindi, data l’opportunità di un colloquio che i candidati hanno a disposizione e data l’importanza che questa ha nella vita dei ragazzi, vediamo qualche suggerimento utile per fare una buona impressione:

Il Business Office of Career Management dell’Ohio State University Fisher College offre dei consigli su come rispondere ad una domanda quale “tell me about yourself” (“parlami di te”).

Questa è una domanda classica del colloquio di lavoro all’estero, soprattutto in ambito anglosassone.
In genere viene fatta come prima domanda subito dopo i convenevoli.
Nel video, professionisti delle risorse umane condividono consigli su come rispondere ad una domanda apparentemente facile ma non sempre.
Questo video è dedicato in particolare modo a laureandi e neolaureati che si apprestano ad entrare nel mondo del lavoro statunitense ma penso che possa essere utilissimo a tutti coloro, indipendentemente dall’età e dall’esperienza lavorativa, che vogliono cimentarsi nella ricerca lavoro all’estero.
I concetti di base infatti sono utilizzabili da chiunque!
Mark Wilson, responsabile per i rapporti con le aziende che assumono i laureati del Fisher College of Business, dice che la domanda è così “aperta” che può diventare molto intimidatoria se non si sa bene come rispondere. Il primo consiglio è quello di usare un approccio cronologico partendo dalla scuola superiore e spiegando perché e come si è arrivati a studiare presso il Fisher College of Business. Dopo di che si consiglia di fornire risultati: la vostra decisione è stata una delle più importanti che avete preso fino adesso, come si è tradotta in risultati pratici? Siete contenti della vostra scelta? Avete raggiunto gli obiettivi che vi prefiggevate?
Abbe Partee, recruiting manager di laureati per conto di Exel, dice che vuole capire la persona intervistata nella sua completezza. Di nuovo viene suggerito di adottare un approccio cronologico spiegando le proprie origini, cosa si è fatto alle superiori e come si è arrivati alla scelta del corso universitario.
Linda Burstein, manager delle assunzioni universitarie per conto di Deloitte Services LP, vuole sentir parlare di aspetti molto pratici di quello che il candidato ha raggiunto fino ad ora. Ad esempio, se il candidato ha fatto parte della squadra di golf sia della scuola superiore che dell’Università e i risultati associati a questa attività. Inoltre il candidato dovrebbe anche illustrare le proprie intenzioni lavorative una volta finiti gli studi. Burstein non è interessata alle questioni personali, non vuole sapere se il candidato è sposato, se ha figli, con chi vivono. Vuole che il candidato parli di obiettivi raggiunti e di cose relative alla posizione di lavoro.
Eric Lenard, Finance Director per conto di Johnson & Johnson, dice che quando chiede “Tell me about yourself” sta dando l’opportunità al candidato di “inquadrare” il colloquio di lavoro. Non vuole che il candidato semplicemente rigurgiti il curriculum perché Lenard può tranquillamente leggerlo da solo. Vuole invece che il candidato selezioni gli aspetti più particolari della propria esperienza che lo colleghino alla posizione lavorativa per la quale si sta facendo il colloquio di lavoro.
A partire dal minuto 2:35 viene poi fornito un esempio di come rispondere alla domanda “Tell me about yourself”.
A partire dal minuto 5:25 potete vedere un giudizio sulla performance della candidata da parte del recruiter.
Quello che ha fatto bene:

-ha risposto alla domanda in ordine cronologico


-ha fornito informazioni sulle proprie origini

-ha collegato la propria esperienza all’interno di una banda musicale alle competenze di leadership e teamwork

-ha comunicato fiducia in se stessa attraverso la spiegazione del proprio lavoro accademico e delle proprie esperienze lavorative

Avrebbe potuto migliorare la propria prestazione attraverso:
-l’inclusione di un maggior numero di esperienze e obiettivi raggiunti durante il periodo universitario
-La risposta dovrebbe essere più corta, un massimo di due minuti, tralasciando le esperienze meno significative
(parte del post da Italiansinfuga)

Ognuno come può…
Abbi Gioia!
Giannicola
Giannicola De Antoniis:
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