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4S!

Perché nasce la PNL?
La Programmazione Neuro linguistica (PNL) nasce negli anni 70 in California ad opera di un matematico, R. Bandler e di un linguista J. Grinder.
Nei loro studi sulla comunicazione osservarono a lungo tre stimati psicoterapeuti con l’intento di scoprirne i “segreti” che li rendevano abili nel rapporto con i pazienti e nella soluzione dei problemi.
I tre erano:
Milton Erickson, ipnoterapeuta,
Virginia Satir, terapeuta familiare e
Fritz Perls, terapeuta gestalt.
Nella loro ricerca Blander e Grinder andarono al di là delle singole differenti impostazioni teoriche, proprio per capire cosa praticamente questi facessero.
Il risultato è stato scoprire i meccanismi che sono alla base della comunicazione efficace tra le persone.
Queste risorse sono utili in ogni campo della sfera privata e dell’ambito pubblico. Prendi la politica per esempio.
I politici provano a comunicare ma spesso quello che viene fuori è un guazzabuglio di frasi, parole, concetti ipnotici e incomprensibili che vanno sotto la definizione azzeccata ma orribile di “politichese”. I cittadini vengono costantemente bombardati con tutta una serie di attività che il politico svolge confidando su questo contesto: “quando sei famoso e parli al pubblico, se gli altri non capiscono o si annoiano, penseranno che sono loro a non capirti…” Woody Allen.
Ma la Politica interessa alla maggior parte della cittadinanza?
Ma la Politica è chiara nei suoi intenti?
Ma i politici sanno quello che vogliono?
E sanno come raggiungerlo?
Chiunque voglia partire per un viaggio e raggiungere un obiettivo nella propria esistenza deve controllare che nella propria valigia ci sia almeno il kit di sopravvivenza…
Vediamo cosa deve contenere:
1 SAPERE CHI SEI VERAMENTE: consapevolezza
2 SAPERE COSA VUOI VERAMENTE: visione
3 SAPERE COME FARE: capacità, contenuti e processi
4 SAPERE COME FAR SAPERE: usare una comunicazione efficace.
Il SAPER CHI SEI VERAMENTE e il SAPERE COSA VUOI VERAMENTE sono risorse che appartengono alla sfera personale della leadership. Leader è chi guida con l’esempio e resta coerente, nel delicatissimo rapporto mente/corpo, con la propria scala valori. È difficile che chi sia coerente faccia salti di continuo da uno schieramento all’altro! Perché coerenza significa aver indagato a fondo e fissato la propria missione, la propria visione e quella degli altri degli altri, i propri obiettivi, in relazione alle persone di cui si ha la responsabilità. “Se vuoi raggiungere il tuo obiettivo devi vedere la meta nella mente prima di poter davvero conseguire l’obiettivo”. Zig Ziglar
È come aver seminato una volta e poi non pensarci più. Significa servire più che servirsi del consenso ottenuto.
SAPERE COME FARE e SAPER FAR SAPERE sono risorse che appartengono alla sfera della managerialità. Spesso s’incontra il politico di turno che non sa fare, ma che consiglia e insegna agli altri cosa e come fare. Ma se dimostra lui per primo di non possedere queste abilità, il vincolo che cerca di instaurare con il cittadino accusa una spiacevole delusione ed i cittadini avranno poca fiducia nei suoi confronti. Possiamo essere coerenti, sapere quello che vogliamo e pure come farlo ma se non sappiamo comunicare, trasmettere, tutte le informazioni che possediamo agli altri, il nostro lavoro sarà vano. Oggi, più che mai, nel mondo intero e in qualunque campo si parla di “comunicazione” ed in effetti il collegamento tra chi guida e chi è guidato è la comunicazione. La comunicazione è una vera e propria azione che quindi produce delle conseguenze. Occorre molto tempo per creare vera fiducia, un secondo per perderla. “Non ci sono persone più acide di quelle che sono dolci per interesse”. Vauvenargues
Attenzione!
Che ruolo svolge la comunicazione politica?
La Politica quando delude, s’interroga su cosa non ha fatto e avrebbe potuto fare?
Si è mai visto o si ha notizia di qualcuno che ha ammesso pubblicamente i propri errori e si è dimesso dalla sua carica?
È ammissibile (e necessaria) un’operazione innovativa, di marketing politico, che vede il politico impegnato su reali contenuti sociali della “tribù” nella quale vive?
Io direi di sì!
Certo, ci vuole un disegno chiaro, parole nuove che seguono idee innovative, inventiva pratica per risolvere questioni spinose e anche la forza dell’umiltà per “COPIARE” chi ha già fatto cose che funzionano. “Le persone di successo hanno la regola di fare le cose che i falliti non amano fare. Neppure loro sono necessariamente entusiaste di farlo, ma che gli piaccia farle oppure no, quello che decide è la forza della loro determinazione”. E. M. Gray
Oltre a sapere cosa e ad imitare un qualche progetto, di base, c’è un’altra fondamentale risorsa da gestire: come si fa.
Un lampo di genio, insomma?
Basterebbe solo un minimo di buon senso e spesso molti politici non ce l’hanno.
Un politico può comunicare e sorridere ed essere disponibile, con i suoi potenziali elettori, solo in fase di campagna elettorale?
Direi proprio di no!
Che ruolo svolge la comunicazione politica?
Quella che un politico dovrebbe fare sempre, nel corso dell’anno, nel corso della legislatura e che molto poco spesso fa se non quando qualcuno organizza manifestazioni ai quali i politici prestano solo la faccia e poche parole (anch’esse, purtroppo, in prestito…)
Costruire approcci comunicativi efficaci, basati sul buon senso proprio (e non su quello altrui) non è cosa da poco… e purtroppo si vede!!!
Nella comunicazione politica ci vuole ascolto (ma che fatica!), assertività (ma che parolone!), sincero interesse nei confronti di chi presenta iniziative e/o richieste d’aiuto (ma che idiozia!), sincera voglia di farsi capire (“ma che non lo facciamo”?), e tanto altro ancora… (ecco un altro filosofo!)
L’Italia è il paese di Collodi e Collodi è il “papà” di Pinocchio.
Pinocchio è un burattino di legno (cuore di stagno, ecc… – come recita la canzone) che deve conquistare la sua umanità meritandola nel quotidiano.
Promette, promette, ma non mantiene mai (ti viene in mente qualcuno che fa politica e si comporta così?).
Andiamo avanti.
L’Italia è il paese di Paolo Conte (quello di “Azzurro”, per capirci) e Paolo Conte è il “papà” di tante meravigliose canzoni.
Una di queste è “diavolo rosso” e vuoi vedere che in una strofa avrà ricalcato il buon Collodi?
Senti cosa dice: “…uomini grossi come alberi, che quando cercherai di convincerli, allora lo vedi che, sono proprio di legno…”
Riflessione finale:
i politici; quelli buoni si sono distinti nella storia perché qualche piazza è stata loro dedicata… e qualcun altro si presta fatalmente a seguirne il triste destino (Leggendo i nomi dei caduti giorno dopo giorno l’Italia appare un teatro di guerra. Tra onesti e disonesti. Tra servitori dello Stato e criminali, terroristi e politici corrotti. Una guerra aperta a ogni soluzione. Una guerra in corso il cui esito non è scontato. Non è detto che vincano i nostri. Ed è anche difficile capire chi sono i nostri, chi i loro. E se questo Paese può ancora chiamarsi Stato di diritto. Beppe Grillo – scaricati il calendario se non lo hai già fatto all’indirizzo http://www.beppegrillo.it/calendario2007.php)
Quelli mediocri sono tutti ai loro posti e non ammettono mai alcun error avendo come cristallino modello di perfezione loro stessi (gli altri si adegueranno come possono)!
Quelli pessimi, sono all’opposizione e aspettano il loro turno tra parole di scherno e profezie apocalittiche (da fine del mondo modello anno mille!) se continua il “sistema” da loro criticato.

Abbi gioia.

Giannicola

Per vedere e sentire “diavolo rosso” di Paolo Conte:
http://www.youtube.com/watch?v=NbLv42ieDTA

Giannicola De Antoniis:
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